Noè Lucidi, la procura chiede documenti al Comune. Il sindaco: «Non sono indagato»

TERAMO – La Procura di Teramo ha chiesto al Comune di fornire tutta la documentazione relativa alla Noè Lucidi, in particolare tutta il carteggio che ha determinato l’emissione, da parte del sindaco di Teramo, delle ordinanze di riapertura e chiusura dell’edificio di viale Crispi che ospita le scuole elementare e materna, oggetto di interventi edilizi post-sisma. Si tratta di un ulteriore passo in avanti dell’indagine conoscitiva della magistratura teramana dopo l’esposto presentato da una quarantina di genitori dei bambini che frequentano la scuola, all’indomani del ritrovamento di una lesione sul pavimento di una delle classi al piano superiore, nel giorno della riapertura dell’edificio dopo il lungo periodo di chiusura per eseguire le verifiche su eventuali danni provocati dalla violenta scossa di terremoto del 30 ottobre scorso. La richiesta di documentazione fatta dalla procura al Comune non è stata accompagnata però dall’iscrizione nel registro degli indagati del primo cittadino. E’ stato lo stesso sindaco Maurizio Brucchi a smentire la ricezione di un avviso di garanzia, affermando che la documentazione in questione è quella dell’ufficio tecnico e dai risultati delle verifiche effettuate sullo stabile, sulla base dei quali sono state emesse le ordinanze sindacali.